Giuseppe Figlini, Direttore Responsabile

Era ora. Per cancellare ombre e sospetti, l’Europa si muoverà, dal prossimo trenta Giugno, con un nuovo codice di trasparenza in base al quale le aziende del farmaco pubblicheranno on-line i dati relativi alle transazioni economiche con medici, enti ed ospedali.

Siamo totalmente d’accordo con questa iniziativa, perché non può esistere alcun rischio, là dove si opererà in maniera del tutto corretta.

In una parola, era ora. Lo dicevamo comunque da sempre, poiché la situazione anche in Italia necessitava ormai da tempo di un rimodellamento strutturale, senza il quale si sarebbe potuto minare ogni volta l’immagine e la credibilità del medico. Rendiamocene conto con franchezza, per la sicurezza di tutti: d’ora in avanti ogni cosa è destinata a cambiare. Non si possono infatti ammettere sbagli ed il modo più sicuro ed efficace è darsi, insieme, un protocollo da seguire, certi di essere in ogni modo controllati.

Se siamo sempre quelli del “giuramento” quando abbiamo iniziato la nostra missione per la tutela della salute dei cittadini – e su ciò non abbiamo dubbi –  dobbiamo esserne soddisfatti. La lente d’ingrandimento e la trasparenza ci consentiranno, giorno per giorno, di non doverci guardare l’un l’altro. Sarebbe l’umiliazione più grande per il nostro Ordine e gli ideali cui ci ispiriamo e che mai rinnegheremo.

Dunque, l’Unione Europea ci offre su un piatto d’argento, oggi,  un’importante opportunità. Non lasciamocela, allora, sfuggire. Abbiamo perso già troppo tempo e tante battaglie, perché là dove sbaglia il singolo il riverbero negativo, inevitabilmente, finisce per  ripercuotersi  sugli altri, che invece nulla hanno da rimproverarsi. Le mele marce non le vogliamo nel nostro cesto e la UE ci mette alla prova. Dimostriamolo.