Doady Giugliano, Giornalista

 

La Sanità pisana si coniuga sempre più al femminile.

E’ questo il dato più significativo emerso nel corso dell’annuale “Giornata del Medico” , alla presenza di un consistente numero di professionisti del settore: medici di base, ospedalieri, universitari, odontoiatri, iscritti all’Ordine di Pisa, il secondo per grandezza, dopo quello di Firenze. Un trend nazionale che  non sembra arrestarsi, che vede il gentil sesso acquisire ruoli di prestigio soprattutto all’interno del Servizio Sanitario Pubblico. Pisa non è da meno come si evince dai numeri forniti durante l’evento di presentazione dei nuovi iscritti. Agli attuali 4126 i si vanno ad aggiungere gli adesso 114 new entry, che proprio in questa giornata hanno vissuto l’emozionante momento della declamazione corale del “Giuramento d’Ippocrate”.

Momenti della giornata

Ovviamente, un coro decisamente al femminile, composto da 69 donne e 45 uomini. Pisa, che è città universitaria e la Medicina ha un ruolo primario, questa tendenza Intervento dell’On. Federico Gelli è ancor più netta. Si parla di un rapporto di 2 donne per ogni uomo iscritto sia ai corsi di Laurea che in quelli di specializzazione”. Un cambiamento epocale, il cui costante andamento cronologico si è evi- denziato durante la consueta consegna delle medaglie d’oro (50anni di Laurea) e d’argento (25 anni di Laurea). Oro a 24 uomini e 2 donne, argento a 48 uomini e 41 donne. Tutta maschile, ma ancora per poco, la cerimonia della consegna delle targhe alla carriera, assegnate al prof. Generoso Bevilacqua, al dott. Vittorio Taccini, al dott. Paolo Graziani e al dott. Ugo Baicchi. Non solo premi e dati statistici per questo evento che conserva sempre e comunque il suo aspetto socializzante tra vecchie e nuove generazioni, ma anche e soprattutto un importante momento di riflessione su tematiche legate alla professione.

Intervento dell’On. Federico Gelli

Il tema di quest’anno, decisamente attuale “Responsabilità civile e penale del Medico”, è stato relazionato dall’on. Federico Gelli, iscritto all’ Ordine di Pisa in quanto medico e promotore un disegno di Legge che mira a far definitiva chiarezza tra colpe reali e quelli che sempre più appaiono quali autentici tentativi di estorsione nei confronti di medici, aziende sanitarie e compagnie assicuratrici. Una situazione a dir poco incresciosa causata dal sofisticato sistema giuridico italia-

no che ha determinato e sostiene la cosiddetta medicina difensiva. L’incidenza percentuale dei costi della medicina difensiva sulla spesa totale si attesta a11’11,8%; ciò incide sulla spesa sanitaria pubblica per 0,75 punti di P/L, poco meno di quanto investito in ricerca e sviluppo. La medicina difensiva, inoltre, non è solo una prerogativa ospedaliera, ma coinvolge anche i medici di famiglia che subiscono sempre di più accuse, vere o presunte, di malasanità.

Il giuramento di Ippocrate

Il presidente dell’Ordine dei Medici ed Odontoiatri, Giuseppe Figlini, è stato insignito dal Presidente della Repubblica della “Benemerenza alla Sanità Pubblica”. Il prestigioso riconoscimento, che negli ultimi due anni non era stato attribuito a nessuno, corona la lunga ed attivissima carriera del medico pisano, alla guida dell’Ordine da ben quattro mandati, a dimostrazione della stima e ducia che riscuote tra i colleghi. “E’ una notizia – dice Figlini – che mi ha fatto oltremodo felice, molto di più del cavalierato e la commenda ricevuta negli anni passati. Credo che per un medico, ricevere un attestato per il lavoro svolto in tanti anni per migliorare la Sanità Pubblica, sia il miglior premio per la proprio attività”. Un percorso professionale, quello di Figlini che prende avvio quale medico condotto nel Comune di Montopoli Vald’Arno, per passare poi all’esperienza di Ospedaliero al “Lotti” di Pontedera ed in ne quale Medico di Famiglia a Cascina.
Attratto dal mondo sindacale e sociale, Figlini, nel 1994 diviene Segretario Generale Provinciale della Fimmg, unitamente alla vicepresidenza regionale. Tra gli altri innumerevoli incarichi rivolti alle politiche per il paziente, tiene in particolar modo al suo ruolo nell’Uffcio di Presidenza del Consiglio Sanitario Regionale, e a quello che lo vede protagonista nel Comitato di Bioetica e del Comitato di sperimentazione farmaci dell’Aoup. Attualmente ricopre anche il ruolo di consigliere nazionale nel Cda dell’Empam. A lui si deve il forte impulso alla Medicina Territoriale con l’avvio, nel 1996, della prima esperienza nazionale dell’Assistenza Domiciliare Integrata Oncologica, realizzata in sinergia con Ospedale, Asl, Amministrazione Comunale e associazioni di volontariato. Due anni più tardi, progetta e realizza con il gruppo di lavoro già attivo in Adi “L’Ospedale di Comunità”, che si aggiudica tra 287 concorrenti il prestigioso premio nazionale “Andrea Alesini”, assegnato dal Tribunale per i Diritti del Malato, per la Buona Sanità. “Ho sempre pensato – dice Figlini parlando dell’Adi – che fosse possibile curare il paziente oncologico a casa propria. Naturalmente dovevamo creare una rete che sostituisse in toto le pratiche ospedaliere, ecco quindi la necessità del supporto delle associazioni di volontariato, di infermieri professionali e di medici di famiglia”