
GIUSEPPE FIGLINI
Direttore Responsabile
La matematica non è un’opinione. I numeri contano, eccetto in politica dove due e due può fare anche quattro. Così, cari colleghi, ricordare ancora una volta al Ministro della Salute la cifra di 25 mila, lascia il tempo che trova. Ma spiegare ai cittadini, preoccupati ed increduli, che la cifra indica l’attuale mancanza di medici negli organici del Servizio Sanitario Nazionale, colpisce e suscita rabbia, indignazione e, al contempo, solidarietà.
Nessuna invenzione, statene certi: è una cifra, pur indicativa, che stime sindacali indicano in 12 mila precari da regolarizzare e 13 mila posti in organico ancora vacanti. Una situazione quantomeno critica, resa poi ancor più grave con il silenzio cronico dello Stato che, da dieci anni, non si decide – lo ricordiamo – al rinnovo del contratto nazionale.
Lungi da noi considerare tutto ciò un alibi – si fa per dire – con il nostro sciopero nazionale, cui abbiamo partecipato compatti e dignitosi come sempre, vogliamo confermare che manteniamo fede – e continueremo a farlo con forza – al nostro Giuramento contro la colpevole inerzia delle Istituzioni. Sia comunque ben chiaro: non chiediamo altro che avere i mezzi per espletare il servizio in condizioni di legittima sicurezza e doveroso rispetto della tutela della salute dei cittadini.
Sbaglia, invece, chi ci considera inerti e rassegnati. Sono parole che non esistono nel nostro vocabolario. Al contrario, se ne possono leggere altre, ben diverse ed a chiare lettere: coraggio, sacrificio, coerenza e volontà. Le scriviamo ogni giorno, accanto ai nostri pazienti, con il valore più grande, del quale andiamo fieri, generazione dopo generazione, l’umiltà. Lo tenga a mente, per cortesia, Signor Ministro.