Michela Guida

Igienista dentale

Il presupposto di ogni progetto di prevenzione parte dal punto fondamentale che ad ognuno deve esser garantito il diritto alla salute.

La promozione del benessere rappresenta il primo livello di un intervento globale con un’alta valenza preventiva: promuovere benessere non significa promuovere un generico “star bene” ma fornire adeguati strumenti per essere in grado di affrontare situazioni di difficoltà e di rischio.

In particolar modo, di recente, si è focalizzata l’attenzione sul mondo adolescenziale e soprattutto sulle nuove esposizioni che questo ha nei confronti di fattori di rischio comunemente conosciuti.

In essi sono state riconosciute quelle problematicità che, se non modificate, resteranno permanenti nella vita adulta e che quindi necessitano di maggiori attenzioni e utilizzo di risorse da parte di tutte le organizzazioni sanitarie.

Ci sono molte ragioni per le quali l’attenzione è stata concentrata sugli adolescenti. Innanzitutto è importante considerare che i giovani rappresentano circa il 20% di una popolazione e la loro crescita in termini di salute ed educazione ha una profonda implicazione sugli sviluppi socio-economici di un paese. Gli adolescenti rappresentano una risorsa e un grande potenziale contributivo per le famiglie, le comunità e i paesi.

Durante l’adolescenza si manifestano una grande quantità di problemi che si ricollegano non solo a meri aspetti di salute ma anche a difficoltà di socializzazione e di rapporto con se stessi. E’ importante considerare che lo sviluppo cerebrale dei giovani è in evoluzione e maggiormente soggetto a modifiche ambientali.

Determinati fattori di rischio per la salute possono incidere in maniera determinante sullo sviluppo cerebrale del giovane talvolta creando problematiche permanenti. Bisogna quindi sfruttare la loro duttilità e apertura di mente rafforzando i determinanti positivi per la salute, in questo modo si potrà ottenere una risposta in termini di benessere per le generazioni che verranno.

Il progetto realizzato in questo studio è stato studiato ad hoc per i giovani, ritenendo tale fascia d’età maggiormente esposta a fattori di rischio sempre più legati alla socializzazione. L’obiettivo è stato quello di creare un collegamento tra la figura professionale dell’igienista dentale ed i ragazzi frequentanti una scuola secondaria superiore del territorio toscano. Nell’igienista dentale si riconoscono quelle competenze e caratteristiche in grado di rapportarsi alla realtà dei giovani comprendendone le criticità e promuovendo stili di vita sani e condivisibili. L’intervento realizzato ha voluto considerare non solo gli aspetti legati alla salute orale dei ragazzi ma anche tutti quei determinanti che influiscono sulla salute sistemica. Per fare questo, sono stati presi in esame molti degli aspetti che durante l’adolescenza emergono quali: il rapporto con i coetanei e con la famiglia, come punto di partenza per creare un livello di comunicazione efficace, il tabagismo e l’alcolismo, come fattori di rischio per la salute sistemica, e le problematiche orali riscontrabili in questa fascia d’età.

1. Caratteristiche dell’adolescenza

L’adolescenza rappresenta una delle fasi più rapide dello sviluppo umano e in questo periodo la maturità biologica precede quella psicologica. I giovani sono una categoria più vulnerabile, in quanto allo sviluppo delle capacità personali si affianca l’allontanamento dal nucleo familiare.

Negli anni dell’adolescenza prendono luogo numerosi cambiamenti biologici. I più significativi si manifestano nel fisico: l’incremento della statura, l’aumento della massa corporea, la distribuzione del grasso dell’individuo e lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari. A livello endocrino i giovani sono soggetti allo sviluppo delle gonadi e all’inizio della produzione di ormoni estrogeni ed androgeni. E’ importante considerare che le modificazioni ormonali sono accompagnate da variazioni psicosociali e dai fattori personali a cui ogni ragazzo è soggetto.

A livello psicosociale l’adolescenza rappresenta il ponte tra l’infanzia e l’età adulta. Si assiste al prepotente esplodere dei bisogni fondamentali di accettazione e partecipazione, di comprensione e autonomia. Tutte le modificazioni che prendono luogo condurranno l’individuo alla maturazione.

L’adolescente riceve continuamente messaggi dai contesti culturali che lo circondano e tale bombardamento di informazioni, porta talvolta all’assunzione di comportamenti a rischio per la salute individuale. La guida familiare rappresenta uno dei fattori determinanti l’evoluzione del giovane e possiamo considerare l’adolescenza come una sorta di impresa evolutiva congiunta di genitori e figli. Ma durante questa fase possono crearsi delle condotte comportamentali di opposizione al mondo adulto che talvolta, si manifestano con mitizzazioni di modelli culturali nei quali il giovane prova a riconoscersi.

Nell’adolescenza il rapporto con i coetanei prende posto massivamente su tutti gli altri rapporti. L’amicizia è vista come segno di comunanza tra due o più individui e rappresenta un valore per il giovane. Nei propri coetanei ci si riconosce, si condividono ideali e preoccupazioni. Gli amici diventano gli appartenenti ad un branco e spesso i comportamenti all’interno del gruppo si unificano senza che l’individuo li metta in discussione.

Spesso le abitudini comportamentali intraprese dai ragazzi sono universalmente riconosciute come dannose per la salute individuale. In analisi recenti (dati ISTAT) è emerso che circa il 44% dei giovani beve vino, il 47% birra, il 27% assuma superalcolici, il 20% fumi e il 6,5% ha avuto l’esperienza singola o ripetuta di una canna.

In questo panorama una figura professionale che si occupi di salute e che conosca quali sono gli effetti dell’utilizzo di determinate sostanze, ha il dovere di inserirsi per realizzare interventi di promozione di stili di vita sani che riescano ad essere compresi ed attuati dai giovani. Intervenire sui ragazzi, sui loro vizi e comportamenti è un impegno che deve  esser intrapreso da una società che ha come obiettivo il miglioramento della salute pubblica.

2. Parlare ai giovani

Realizzare un intervento di promozione della salute e prevenzione delle abitudini dannose rivolto agli adolescenti non rappresenta un’impresa facile.

I giovani tendono sempre più ad avere conoscenze in merito agli argomenti che li interessano e spesso particolarmente approfondite, ma non sempre corrette. Risulta quindi fondamentale creare un buon livello di comunicazione che garantisca la realizzazione di un feedback positivo.

Per parlare ai giovani è innanzitutto fondamentale creare un clima di confidenza e libertà d’espressione senza che ci sia una rigidità tipicamente didattica. Ciò sta alla base di un qualunque intervento preventivo che si basa sul sistema dell’empatia ovvero: seguire la linea del paziente non opponendo resistenza alla sua personalità.

In adolescenza non si ha percezione dei limiti fisici e soprattutto degli effetti dannosi che determinate condotte di dipendenza possono avere sul proprio organismo. Principalmente i giovani pensano di poter fare qualsiasi cosa e soprattutto di essere immuni agli effetti. Intervenire su questa caratteristica, insita del periodo adolescenziale, risulta controproducente, è utile realizzare interventi che abbiano la loro efficacia senza che  si creino conflitti.

In questa visione l’igienista dentale si può considerare come una figura capace di illustrare le criticità di alcuni comportamenti focalizzando l’attenzione sugli effetti immediati che questi provocano nell’individuo. Con i giovani è importante e proficuo parlare di realtà immediate e comunemente riconoscibili da tutti, risulta invece controproducente e di minor interesse la trattazione di argomenti intangibili i quali effetti sono visibili a lungo termine.

3. L’igienista e i giovani

Durante il periodo adolescenziale le modifiche ormonali comportano una serie di ripercussioni anche sul cavo orale.

Le ipertrofie gengivali, gli incrementi di essudato e l’aumento del sanguinamento rappresentano comuni caratteristiche che si riscontano in questa fascia d’età. Alle problematiche fisiologiche si associa l’insediamento di abitudini alimentari e igieniche diverse rispetto a quelle del nucleo familiare, realtà questa che permetteva un maggior controllo della vita del giovane.

Diventa quindi fondamentale ricevere una buona educazione per quanto riguarda le manovre di igiene orale domiciliare in modo da rendere più consapevoli i ragazzi di quelle che sono le problematiche orali di questo periodo e di quali sono le modalità per prevenirle.

Nella fase adolescenziale i rischi igienici per la bocca sono particolarmente critici (protesi ortodontiche, pearcing orali, grill dentali, sessualità, ecc.). Il panorama che si sta creando necessita sempre più di un intervento professionale volto a fornire le conoscenze utili ai ragazzi per dargli la possibilità di scegliere.

Un altro degli argomenti che devono essere inclusi nella trattazione delle problematiche orali giovanili è il rapporto ragazzi e tabagismo. E’ infatti proprio durante l’età giovanile che si insedia questa abitudine. I dati ISTAT stimano che nella popolazione di 14 anni circa il 22,3% fumi. La spinta che ricevono i giovani per iniziare a fumare è data principalmente dai compagni e dall’idea che si ha di sé con una sigaretta in bocca.

I ragazzi consciamente riconoscono che la sigaretta li rende più interessanti e gli garantisce una sorta di elevazione sociale. L’intervento di dismissione al fumo che opera sui giovani deve necessariamente considerare che essi sono i dipendenti più difficili da motivare per una serie di ragioni: la dipendenza non è ancora fortemente insediata, quindi si pensa di poter smettere quando si vuole, la sigaretta è associata ad un arricchimento della propria immagine e gli effetti avversi non sono fisicamente rilevabili.

Un altro fattore di rischio per la salute orale e sistemica, che i ragazzi consumano in modo sconsiderato, è l’alcol. Circa il 7% dei ragazzi dichiara di ubriacarsi 3 volte a settimana e, al di sotto dei 17 anni, il consumo di alcol è in crescita.

Negli ultimi anni si sono consolidati i modelli nordeuropei nei quali il consumo di alcol non è associato ai pasti. Si è affermata la modalità di consumo definita Binge Drinking che prevede l’assunzione di 6 o più bicchieri di bevande alcoliche nell’arco di due ore. L’utilizzo non controllato di tale sostanza sta sempre più portando a dei rischi immediati per la salute, come l’intossicazione acuta (incidenti stradali, stupri, ecc.).

L’alcool rappresenta uno dei consumi preferiti dai ragazzi. E’ utilizzato per sentirsi più disinibiti e per aumentare il divertimento. E’ importante far capire quale sia il limite che separa il consumo dall’abuso ed infondere la percezione del rischio a cui è soggetto l’organismo all’aumentare delle unità alcoliche.

In questo panorama diventa fondamentale istruire i giovani sul consumo di alcol sia per garantire la formazione di atteggiamenti più consapevoli sia per permetterne la consumazione coscienziosa.

4. Studio pilota

Nello studio, proposto come tesi di laurea in igiene dentale, le basi dell’intervento formativo hanno voluto tenere fortemente in considerazione le caratteristiche dei ragazzi di oggi.

Per fare questo il percorso formativo per i ragazzi è stato realizzato all’interno di una scuola secondaria superiore ed ha previsto la selezione di una popolazione costituta da 174 studenti.

I materiali utilizzati nello studio sono stati realizzati al fine di ottenere informazioni importanti sulle abitudini dei giovani. E’ stato realizzato un questionario costituito da 23 items dove gli argomenti trattati comprendevano: le abitudini di igiene orale, l’abitudine al tabagismo e il consumo di alcol e zuccheri.

Sono stati raccolti anche dati clinici utili a valutare lo stato di infiammazione gengivale della popolazione (Indice Carter e Barnes sui settori anteriori).

La popolazione in esame è stata suddivisa in due gruppi di studio: il gruppo Test ed il gruppo Controllo. A tempo zero, baseline, la popolazione ha compilato il questionario proposto ed è stato raccolto l’indice infiammatorio.

Nei mesi successivi il gruppo Test ha partecipato ad un corso di formazione ispirato alle problematiche dell’adolescenza e alle sue correlazioni con il cavo orale. I giovani sono stati informati delle metodiche di igiene orale più efficaci per la loro fascia d’età e delle problematiche connesse ad un inefficace controllo del biofilm orale. Sono stati trattati gli argomenti tabagismo e utilizzo di alcol in adolescenza e particolare attenzione è stata data agli effetti che determinate abitudini hanno sulla bocca.

A seguire, dopo sei mesi (T6), sono stati compilati nuovamente i questionari e raccolti i parametri clinici per tutta la popolazione. Questa impostazione di studio ci ha permesso di valutare le differenze, sia in termini clinici sia di risposte alle items del questionario, dopo il percorso formativo realizzato esclusivamente sul gruppo Test.

I dati raccolti ed analizzati hanno evidenziato una significativa differenza negli outcome del gruppo Test rispetto al gruppo Controllo.

5. Risultati

La rilevazione del parametro infiammatorio mediante l’indice di sanguinamento di Carter e Barnes, ha riportato al baseline una media di 10,2 siti sanguinanti nel gruppo controllo che si è ridotta solo a una media di 9 siti dopo sei mesi. Di contro, il gruppo test, presentava una media di 8,4 siti sanguinanti, tale media, si è ridotta dopo sei mesi ad un valore di 5,1 siti sanguinanti. Possiamo quindi dare una certa validità all’intervento formativo circa le corrette abitudini di igiene orale domiciliare e alla motivazione ai corretti stili di vita in quanto l’elaborazione statistica dei dati ha mostrato un livello di significatività pari a p=0.030 (p<0.05).

Nel grafico seguente si mostra come la modalità di spazzolamento nel gruppo Test sia cambiata nella seconda rilevazione dei dati.

Nei grafici seguenti invece riportiamo come le risposte dei gruppo Test siano cambiate dopo il percorso formativo realizzato. In entrambe le Items il gruppo Test risponde in maniera più positiva rispetto al gruppo Controllo alle domande:

a) Conosci gli effetti del fumo sulla tua bocca?

b) Conosci gli effetti dell’alcol sulla tua bocca?