Alice Sanpaolesi de Falena

Dottore Commercialista Revisore Contabile

Ne avevamo già parlato: l’anno 2015 è l’anno “zero” per la dichiarazione dei redditi “pre-compilata”: infatti l’Amministrazione Finanziaria si appresta ad inviare entro il prossimo 15 aprile a tutti i contribuenti percettori di reddito di lavoro dipendente e assimilato una dichiarazione dei redditi nella quale troveranno posto non solo i redditi percepiti ma anche le detrazioni e le deduzioni subite.

L’operazione riguarderà circa 20 milioni di contribuenti dipendenti e pensionati ( !! ).

Testualmente sul sito www.governo.it viene così definita l’operazione dichiarazione precompilata: “…. si passa da un modello “Mi dica poi io verifico e le faccio sapere nei prossimi anni” a un altro che possiamo riassumere in “questo è quanto dovuto e, se per lei va tutto bene, ci vediamo per la prossima dichiarazione”. 

In pratica l’Agenzia delle Entrate metterà a disposizione online la dichiarazione di cui sopra ed i contribuenti potranno accedervi direttamente utilizzando il proprio pin (richiesto preventivamente all’Agenzia delle Entrate) oppure delegando un professionista abilitato od un Caf. I dati reddituali sono stati raccolti dall’Amministrazione Finanziaria tramite l’invio anticipato (rispetto agli scorsi anni) da parte dei datori di lavoro delle certificazioni di lavoro dipendente e di pensione, il vecchio “Cud” è andato in soffitta ed ha lasciato il posto alla nuova “Certificazione Unica”. I dati contenuti nella dichiarazione precompilata andranno verificati attentamente considerato anche il fatto che questo primo anno è da considerarsi “sperimentale”. Infatti non saranno presenti ad esempio le spese sanitarie che dall’anno prossimo verranno registrate sulla tessera sanitaria. I dati che compariranno nella dichiarazione saranno attinti come detto dalle certificazioni uniche per quanto concerne i redditi di lavoro dipendente e di pensione e in parte per quanto concerne i redditi dei fabbricati e dei terreni dalla dichiarazione presentata nell’anno precedente, così come dalla dichiarazione presentata nell’anno precedente verranno attinti i dati relativi ai versamenti ed ai crediti, le assicurazioni dovrebbero trasmettere i dati relativi ai premi pagati per le polizze infortuni e vita e gli istituti bancari i dati degli interessi passivi sui mutui.

Tempi duri per i commercialisti coinvolti nell’operazione: per garantire la privacy dei contribuenti è sceso in campo il Garante che ha previsto che i professionisti dovranno inviare alle Entrate un elenco dei contribuenti per i quali hanno acquisito la delega a scaricare la dichiarazione. Si dovranno indicare oltre al codice fiscale del cliente anche i dati del reddito complessivo e dell’importo a debito o a credito risultante dalla dichiarazione dei redditi dell’anno precedente, il numero della delega e del documento di identità. Infine dovranno istituire un apposito registro cronologico delle deleghe e rispondere tramite posta elettronica certificata entro 48 ore alla richiesta di documentazione in caso di controlli “a campione” dell’ Agenzia delle Entrate. Tutto, come sempre, nell’ottica della SEMPLIFICAZIONE.

(Fonte “Il Sole 24 Ore”, sito www.governo.it)