
Giuseppe Figlini Direttore Responsabile
Esprimiamo innanzitutto la nostra solidarietà alla collega della Guardia Medica rimasta vittima d’una vile aggressione mentre si recava, d’urgenza, a visitare un paziente.
Al tempo stesso siamo accanto al Presidente ed all’Ordine di Lucca nel condannare con sdegno questo atto criminoso, perpetrato contro chi – nell’esercizio della propria missione – portava aiuto ad un cittadino in difficoltà.
Non sarà, purtroppo, l’ultima volta. Noi medici siamo sempre in prima linea a tutelare chi abbia bisogno di noi, esposti all’assurda violenza di chi decida di metterla in atto. La nostra risposta è stata ferma e dignitosa come sempre. Ma ciò non ci esime dallo stigmatizzare l’inefficace presenza delle Istituzioni. Pur comprendendo le esigenze più vaste dell’ordine pubblico, non possiamo permettere che si rechi offesa all’immagine degli operatori della salute.
Il servizio di Guardia Medica fa parte – istituzionalmente ed oggettivamente – di un contesto organizzativo del Servizio Sanitario Nazionale, alla pari degli ospedali. Considerarlo invece solo una propaggine territoriale a sé stante, sarebbe indecoroso ed umiliante.
Così dunque come proteggiamo le strutture nosocomiali, alla pari deve essere promossa una revisione riorganizzativa del Servizio. Una forte risposta soprattutto rivolta a chi veda, in quegli operatori che si muovono isolati ed indifesi, il punto debole su cui sfogare la violenza dell’aggressività.
In sostanza, chi attaccasse quell’operatore, di fatto attacca lo Stato, cui abbiamo giurato fedeltà come tutela della salute dei suoi cittadini. Ecco perché noi chiediamo un sollecito incontro con le autorità competenti per affrontare e risolvere questo grave problema.