Giuseppe Figlini, Direttore Responsabile

Dopo cinque elezioni, l’Europa della Salute non appare ancora avviata su un unico binario. Un elemento di non difficile riscontro.

Ma se dal punto di vista politico, il percorso appare comprensibilmente più complesso, preoccupante si dimostra essere il livello della tutela della salute sul piano pratico ed organizzativo. Certo, passi in avanti ne sono stati fatti, anche grazie al nostro spirito ideativo e di partecipazione. Rimane però una prima critica di base, già a livello nazionale: un Paese con venti modi diversi  d’impostare la sanità. E, se a ciò, aggiungiamo situazioni non dissimili nelle altre nazioni, ci rendiamo conto di come lungo sarà ancora in cammino.

Salute non significa soltanto medicina, ma anche organizzazione e programmazione sanitaria. Se oggi paradossalmente  i differenti livelli di qualità portano il cittadino ad ipotizzare indispensabili trasferimenti in Italia, il “domani europeo” allargherà non solo geograficamente questa forbice. S’andrà alla ricerca, là dove possibile, del sistema sanitario nazionale più vantaggioso, creando di fatto un’assistenza quanto mai differenziata ed ingiustamente punitiva.

Da Pisa, parte dunque una proposta di programma: confrontarsi tutti e 27 i Paesi della Ue alla ricerca di un linguaggio comune sulla salvaguardia della salute del singolo e della comunità. E par far questo, occorre vestirsi di umiltà e non guardare biblicamente solo la pagliuzza che è nell’occhio del vicino. Dopo decenni di servizio sanitario, ci accorgiamo che concentrare in un unico sito l’acquisto di materiale sanitario può portare al risparmio. Meglio tardi che mai.

Acceleriamo dunque i tempi. Portiamo avanti le nostre idee per uniformare quanto più possibile le singole realtà regionali ed al contempo muoviamo i passi, a livello di Ordini Professionali, per fare lo stesso in sede continentale. Là dove la politica arranca, i medici nel loro insieme istituzionale possono invece compiere qualcosa di vero e costruttivo. Parte dunque dalla base, il rinnovamento della salute in Europa. Noi, da Pisa, vogliamo fare sapere che ci crediamo e che ci adopereremo in tal senso. Saremo in prima fila a parlare un linguaggio unico ed uguale per tutti. Giudichiamo in una parola inutili i campanilismi della salute. E’ giunto al contrario il momento di cambiare, altrimenti anche fra cento anni saremo sempre qui a discutere sul sesso degli angeli.