
GIUSEPPE FIGLINI
Direttore Responsabile
Non c’è accusa più infamante per noi medici che attestare professionalmente il falso. Se la mela marcia può essere sempre presente in ogni categoria sociale – ed ogni giorno ci battiamo con forza per punire in tal senso eventuali colpevoli – inaccettabile è l’indice puntato sull’intera categoria, mettendo in dubbio certificazioni di tanti e tanti onesti e competenti colleghi insieme.
Rigettiamo allora con sdegno di essere tacciati di compiacenza e di piegarci come canne al vento ai voleri dei nostri pazienti, venendo meno al Giuramento. No, noi non ci stiamo ad accettare passivamente il fango che gratuitamente e selvaggiamente viene lanciato sulla categoria. Abbiamo invece il dovere morale di rispondere con decisione e difendere la nostra dignità umana e d’ impegno lavorativo. Vogliamo soprattutto continuare a guardare in faccia i nostri pazienti, le nostre famiglie, noi stessi.
Muoveremo dunque in questa direzione i nostri passi istituzionali, consapevoli fin d’ora di essere nel giusto percorso di trasparenza e lealtà, a tutela del dolore e della sofferenza cui abbiamo giurato fedeltà.
Noi medici – e vogliamo gridarlo ad alta voce – abbiamo una sola faccia, un’unica verità, non accettiamo compromessi, né angoli bui. Non fanno per noi. La nostra vittoria l’abbiamo in ogni momento quando ci troviamo di fronte al cittadino che ci concede la fiducia più grande, quella della tutela della propria salute, bene inalienabile che rappresenta un suo diritto ed assieme un dovere di quello Stato, che noi rappresentiamo.
Ciascuno quindi farà i conti con la propria coscienza. E’ la base etica che viene prima di ogni altra decisione. Il resto è per noi soltanto un’infame calunnia, che non ci sfiora, né oggi, né mai.