
Giuseppe Figlini, Direttore Responsabile
Anche se gli ambulatori dei medici di base rimanessero aperti 24 ore al giorno, le fila nei Pronto Soccorso ci sarebbero comunque. Vogliamo dirlo chiaramente come Ordine professionale al Ministro della Salute, che vediamo purtroppo indirizzato su una via sbagliata.
Si tratterebbe soltanto d’un dispendio d’energie e fondi: null’altro. Non riusciremo invece mai a cambiare (né noi, né lui o chi per lui) la mentalità degli italiani. Il vero ostacolo è la burocrazia da un lato e l’aspetto economico dall’altro, ampliato da una crisi che assottiglia i portafogli.
Il bisogno aguzza l’ingegno. Così non è disdicevole pensare che un cittadino davanti ad un problema di salute, presunto o reale, evitando di fare la trafila dal medico di base, alle prenotazioni chilometriche in farmacia, ai ticket ed al tempo perduto, scelga la fatidica scorciatoia più breve e semplice. Si presenta al Pronto Soccorso, magari con espressione di circostanza, preoccupata e sofferente, certo però come d’andare ad un conveniente supermercato dove pagherà due per acquistare tre. In pratica, si farà assegnare un bel codice bianco, metterà in bilancio qualche ora d’attesa programmata, ma alla fine uscirà soddisfatto con visite ed analisi a tempo di record e soprattutto con il fatidico portafoglio praticamente intatto. Questo sì che si chiama tutelare la salute, alla faccia di chi scelga invece il tradizionale, sempre meno seguito, colloquio con il medico di famiglia.
E’ dunque l’Italia dei furbi. Una realtà che esisterà sempre. Noi però suggeriamo al Ministro di guardare con attenzione al nostro programma di H.F.T., cioè il coordinamento di più medici di base, ma anche specialisti e personale infermieristico che, in sedi opportunamente dislocate, dodici ore al giorno è a disposizione dell’utenza. E’ un programma concordato con la Regione Toscana che, a nostro avviso, darà i propri frutti, considerando però la necessità di adeguati finanziamenti. Il numero degli infermieri in Italia rispetto alla Gran Bretagna è dieci volte inferiore, solo per citare un esempio. Però è un percorso globale e completo in grado di fornire sostanzialmente quanto potrebbe offrire un consulto al Pronto Soccorso. E’ una risposta indiretta alle fila attuali, però c’è la certezza di gestirlo nella giusta maniera. A noi, diciamoci la verità, i furbetti, non sono mai piaciuti.