
Giuseppe Figlini, Direttore Responsabile
Il prossimo spot pubblicitario ideato dagli studi legali per tutelare gratuitamente i cittadini contro la malasanità potrebbe essere tipo far – west americano: affiggere ad ogni angolo di strada l’immagine di un camice bianco e, sotto, la scritta “WANTED”.
Non è fantasia. Che piaccia oppure no, la caccia al medico è appena iniziata. E’ la conseguenza di opinabili mode che giungono puntualmente da oltreoceano. Senza porre un freno ad un fenomeno già ora dilagante, andremo senz’altro incontro ad una pericolosa macelleria della salute. Avrà forte presa sui cittadini, infatti, la martellante campagna pubblicitaria che incita ad attivare procedure di risarcimento per danni conseguenti a presunti casi di malasanità, rivolgendosi a studi legali anche con la lusinga della gratuità.
Ci preoccupa, soprattutto, il vuoto legislativo in grado di disciplinare la materia e quindi l’assenza di qualsiasi tutela per la classe medica, fra le più valide a livello internazionale. Preoccupante appare al contempo l’effetto alone con l’instaurarsi, giorno dopo giorno, di un crescente clima di ostilità, fino a giungere al puro desiderio di vendetta.
Come Ordine, da tempo sono state messe in atto misure contenitive, quale strumento di mediazione capace d’offrire un’efficace alternativa alle aule del Tribunale. E’ stato inoltre costituito l’Osservatorio sulla Responsabilità Medica.
L’Ordine, dal canto suo, sollecita i medici al rispetto rigoroso del codice deontologico ed a non prestarsi mai ad operazioni azzardate e di tipo speculativo quando incaricati di fornire, a qualunque titolo, perizie o consulenze medico – legali. All’Ordine degli Avvocati, invece, va l’invito a trovare una mediazione per non inasprire i toni di un confronto che rischia di diventare incontrollabile.