Alice Sanpaolesi de Falena

Dottore Commercialista Revisore Contabile

Sono trascorsi quasi trent’anni, ventisette per la precisione, tanti ma non un’era, era tutto molto diverso: gli iscritti all’Ordine dei Dottori Commercialisti della Provincia di Pisa erano meno di trecento (ora più di mille), non esistevano i CAF (Centri di Assistenza fiscale) né i CED (Centro Elaborazione Dati), i contribuenti osavano ancora compilare da soli la propria dichiarazione dei redditi, i professionisti solo fino a qualche anno prima venivano annualmente convocati dall’Ufficio delle Imposte per concordare il reddito da dichiarare e le relative imposte in un incontro formale ma non spersonalizzato;

le contabilità si tenevano su registri compilati a mano, talvolta si doveva utilizzare la carta carbone e le quadrature dei totali si facevano con la calcolatrice (e non le facevano i programmi di contabilità). Se persisteva qualche perplessità su come applicare una norma ci si recava dal Direttore dell’Ufficio fiscale di competenza (all’epoca non esisteva una unica “Agenzia” ma le imposte venivano curate da specifici Uffici che avevano competenza solo in quella materia e sedi ubicate in luoghi diversi: l’Ufficio delle Imposte Dirette, l’Ufficio Iva, l’Ufficio del Registro) e solitamente dopo una breve attesa in anticamera il Direttore spiegava ed interpretava. Adesso gli appuntamenti per chiarimenti si prenotano sul sito dell’Agenzia delle Entrate via internet, e sempre tramite internet si riceve conferma ed il numero della prenotazione, intendiamoci per avere pareri “scritti” è necessario fare la richiesta con l’“interpello”. Ora le dichiarazioni dei redditi nessuno se le compila da solo, ci sono i programmi delle software House che vengono distribuiti annualmente con tutte le modifiche ed integrazioni fiscali intervenute nell’anno, non c’è più un Funzionario delle Imposte che insieme al contribuente valuta in anticipo la congruità del reddito, ci sono gli Studi di Settore ai quali si deve risultare congrui e coerenti se non si vuole rischiare l’accertamento, e nel caso qualcosa non torni tutti sanno che può essere applicato l’accertamento sintetico da redditometro. Il mese di maggio era un mese terrificante: dopo avere reperito con fatica la modulistica, le dichiarazioni dei redditi andavano compilate a mano, controllate, ricopiate in doppia copia, sottoscritte dal contribuente e consegnate comprensive di allegati agli Uffici Finanziari che apponevano un bel timbro blu con la data di ricevimento, adesso è tutto più semplice: il contribuente incarica il proprio consulente di predisporre la dichiarazione, il consulente la compila, la controlla con programmi messi a disposizione dal Ministero delle Finanze e poi invia un file….., e poi riceve una conferma dell’avvenuta ricezione del file e dopo un paio di giorni riceve anche la ricevuta di regolare protocollazione. Ovviamente poiché la dichiarazione non è sottoscritta e poiché il contribuente deve avere la certezza che il consulente ha correttamente operato, questi entro trenta giorni dall’invio di quel file, deve convocare il Cliente e consegnargli sia l’originale della dichiarazione che copia dell’avvenuta trasmissione telematica. Inoltre poiché l’Ufficio Finanziario non ha materialmente gli allegati alla dichiarazione (ad esempio le quietanze delle rate del mutuo) ma che legittimamente vuole controllare, dopo un paio d’anni li richiede al contribuente, che a sua volta li richiede al consulente che a sua volta li predispone (andando a ricercare in archivio la dichiarazione fatta ed inviata un paio d’anni prima), che con apposita delega del cliente (comprensiva del documento di identità allegato) li va a depositare all’Agenzia delle Entrate competente.

Insomma è tutto più semplice….