
Giuseppe Figlini, Direttore Responsabile
Certamente sarà una fase parlamentare nuova, quella che s’apre oggi, anche se la politica ci ha da sempre dimostrato come, alla fine, “tutto cambia, tutto rimane” e la Sanità non ha mai fatto eccezione alle regole.
In sostanza, cambiano i giocatori in campo e, con loro, gli schemi e le tattiche, ma immutate sono le logiche di fondo. Tutte le squadre si muovono infatti come prima all’interno dello stesso rettangolo di gioco e, fuori dalle linee perimetrali, non si può andare.
In ogni caso, qualunque sia la consistenza dell’Esecutivo, in tema di tutela della salute è ancora tutto da scrivere. Noi medici, mantenendo fede al Giuramento, vogliamo però ricordare all’intero Parlamento come esista un’unica regola, quella del diritto dei cittadini ad essere rispettati quali persone e quali pazienti ma, assieme, che lo Stato abbia il dovere d’agire in modo corretto.
A dicembre prossimo – non lo dimentichiamo – saranno trascorsi quarant’anni dall’approvazione della Legge 833 di Riforma Sanitaria, una svolta storica che ha dato il via al Servizio Nazionale, invidiato poi da tutti. Tante cose sono comprensibilmente mutate da allora, anche migliorate ad onor del vero. Molto altro, però, rimane da fare. Noi siamo pronti a compiere la nostra parte. Congeliamo volutamente, comunque, la parola “scetticismo”, comprensibile se si rivolgessimo al passato. Andiamo però avanti lungo un franco e trasparente confronto. Poniamo quindi in primo piano, per il futuro, la parola “speranza”. Non abbiamo motivo di non farlo per le giuste aspettative che i cittadini s’attendono dal nostro impegno morale e professionale.
Teniamo prudentemente nel cassetto, invece, la parola “credibilità”. Ce la dovrà dimostrare il Parlamento, nel suo insieme, per ogni giorno di questa Legislatura. Allo stesso tempo, garantiamo un’altra cosa: con il dovuto rispetto, non faremo sconti a nessuno.