M. Nardi Direttore U.O. Oculistica Universitaria, AOUP
Con l’invecchiamento medio della popolazione il glaucoma sta diventando un problema sempre più importante si calcola infatti che più del dieci per cento degli individui oltre i settant’anni ne sia affetto.
Il problema sta non solo nei possibili, gravissimi esiti (quattromilacinquecento nuovi casi di cecità ogni anno ovvero un nuovo caso di cecità ogni due ore) ma anche nel grave peggioramento di qualità della vita di ciascun soggetto che viene riconosciuto affetto. È noto che la ricerca viene in gran parte finanziata dalle aziende e essendo quello del glaucoma un mercato in espansione numerose novità si affacciano continuamente all’orizzonte; molte di queste novità sono state o vengono attualmente sperimentate presso la Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana. Ma vediamo brevemente quali sono queste novità.
1- Nuovi colliri tra questi il collirio alla cannabis sembra essere uno dei più promettenti in quanto oltre alla riduzione della pressione oculare sembra avere un effetto neuroprotettivo sulle fibre del nervo ottico. Purtroppo al momento attuale per problemi di ordine burocratico non è stato possibile avviarne l’uso nel nostro centro né la produzione in Toscana.
2- Nuove forme di somministrazione dei colliri: queste consistono in impianti di dispositivi a lento rilascio nella camera anteriore dell’occhio. Il problema dei colliri, soprattutto nei pazienti anziani è sintetizzato dal fatto che in circa nel 50% dei casi nonostante le raccomandazioni del medico, la terapia non viene effettuata regolarmente. Ciò accade per una molteplicità di fattori tra cui le difficoltà dell’anziano a maneggiare i contenitori (in alcuni casi i pazienti devono farsi aiutare da altre persone, non sempre disponibili), le dimenticanze, il fatto che il collirio è non ben tollerato e non si osserva un beneficio immediato dal suo uso, ecc.. Presso la nostra Unità Operativa abbiamo sperimentato 1 di questi dispositivi che una volta iniettato in camera anteriore (con un semplice intervento ambulatoriale in anestesia topica) garantisce un rilascio programmato di farmaco per 6 mesi e a breve inizieremo un’altra sperimentazione su un differente dispositivo che dovrebbe funzionare per 2 anni. Queste forme di somministrazione dovrebbero trovare impiego soprattutto in una serie di pazienti che non tollerano o non sono capaci di eseguire correttamente la terapia.
3- Nuovi tipi di laser. È noto che il laser nel trattamento del glaucoma specie nelle fasi iniziali può essere vantaggioso sostituendosi alla terapia medica. Il Belkin laser in fase di avanzata sperimentazione consente di eseguire ambulatoriamente l’intero trattamento in 1 minuto secondo e potrebbe divenire la prima scelta terapeutica in caso di ipertensione oculare e glaucoma iniziale.
4- La ciclodistruzione selettiva con ultrasuoni. Questa tecnica che distrugge i corpi ciliari (le strutture che producono l’umore acqueo, (il liquido secreto entro l’occhio) era inizialmente usata per abbassare la pressione oculare in casi di glaucoma terminale. Un trial condotto presso la nostra Unità operativa ne ha dimostrato la utilità anche nei casi iniziali di glaucoma non rispondenti al altri trattamenti. È stata fatta richiesta di acquisizione dello strumento che al momento non è disponibile presso il nostro reparto.
5- I nuovi dispositivi chirurgici per la chirurgia mininvasiva: si tratta di quattro classi di dispositivi ognuna con le proprie indicazioni specifiche che semplificano enormemente la chirurgia del glaucoma . Tutti questi dispositivi sono stati sperimentati presso il nostro reparto che ormai è un centro di riferimento mondiale per questa patologia; in particolare per uno di questi (l’InnFocus) è stato fatto il trial per la approvazione da parte della Food and Drug Administration. Di questi dispositivi solo uno (lo Xen per la filtrazione sottocongiuntivale ab interno) è disponibile nel nostro Ospedale. Per l’InnFocus indubbiamente il più promettente è stata fatta richiesta di acquisizione, attualmente al vaglio delle Autorità Regionali. Per il terzo il CyPass (per la filtrazione sovracoroideale) sarà fatta richiesta a breve. Sono tre dispositivi che quando saranno disponibili, usati nelle corrette indicazioni, consentiranno enormi vantaggi al paziente in termini di sicurezza rapidità di recupero ed efficacia.
Numerose sono quindi le novità che si affacciano sul nostro panorama. Purtroppo ostacoli di ordine economico e burocratico si oppongono ad una rapida traslazione nella pratica clinica di quanto sperimentato con esiti favorevoli. Queste problematiche sono più evidenti in un reparto ospedaliero universitario come il nostro. Infatti il Servizio Sanitario Nazionale fondamentalmente mira a fornire prestazioni “di base” in tempi standard e a conseguire un bilancio in pareggio a breve termine, a volte trascurando i vantaggi che le tecniche innovative, all’inizio solo apparentemente più costose, possono offrire, oltre che ai pazienti anche ai bilanci di medio termine (con la riduzione delle complicanze, delle visite di controllo, dei reinterventi, delle terapie mediche).