Alice Sanpaolesi de Falena

Dottore Commercialista Revisore Contabile

Davvero tante sono le novità che il periodo autunnale sta portando ai contribuenti italiani: dalla “pace fiscale” rinnovata, alla “Flat Tax” sui redditi professionali, alla “cedolare secca sulle locazioni commerciali”, e…davvero molto altro.

La “pace fiscale” in parte non è un provvedimento nuovo, infatti sono state già due le “edizioni” che hanno consentito a molti cittadini di regolarizzare la propria posizione con Equitalia (ora Agenzia Entrate Riscossione) pagando gli importi dovuti senza sanzioni ed interessi e volendo rateizzando il dovuto, ma la nuova “pace fiscale” riguarderà anche le liti pendenti con il fisco ed il contenzioso tributario. In dettaglio non sono ancora certe le regole per aderire ed i relativi costi da sostenere, certamente dalla sanatoria si attende un cospicuo gettito nelle casse erariali.

La “Flat Tax”: anche in questo caso la materia non è nuova ai contribuenti che già applicano la “tassa piatta” alle locazioni abitative, la così detta cedolare secca, e ai molti professionisti con un volume d’affari non superiore ai 30.000,00 euro che già rientrano nel regime forfetario. Per questi soggetti infatti il calcolo delle imposte non avviene utilizzando gli scaglioni irpef ma viene applicata al reddito al lordo delle spese sostenute una detrazione forfetaria (i costi non sono analiticamente detraibili) e quindi calcolata l’imposta nella misura fissa del 15%. L’imposta così calcolata assorbe anche le addizionali Regionali e Comunali! Questo regime agevolato, nel quale l’IVA non viene applicata, incontra attualmente varie limitazioni nell’accesso ad iniziare dall’importo massimo reddituale annuale che come detto non deve superare i 30.00,00 euro ed alcune tipologie di costi sostenuti nello svolgimento dell’attività lavorativa debbono restare entro determinati limiti. La novità in arrivo dovrebbe riguardare perciò l’innalzamento della soglia di reddito a 65.000,00 euro, cosa non da poco considerato anche il fatto che l’applicazione di questo regime esonera automaticamente il reddito del professionista anche dall’assoggettamento ad irap.

Un breve cenno merita la cedolare secca sulle locazioni non abitative. Infatti da un recente studio statistico è emerso che sono circa il 50% gli immobili ad uso commerciale non locati. La situazione pare generata dalla elevata tassazione del reddito  da locazione che erode al proprietario circa la metà del canone e che fa sì che la richiesta di affitto si mantenga alta. La norma in questo caso non è volta a recuperare gettito (i contratti commerciali vengono usualmente registrati e dichiarati ed è ammessa la detrazione della spesa da parte del conduttore) ma pare indirizzata a ripopolare i quartieri con gli esercizi di vicinato. L’unica categoria catastale di immobili ammessi al beneficio viene attualmente individuata nel C/1 e l’applicazione della cedolare secca a questa tipologia di locazione sembra riservata ai nuovi contratti e non anche a quelli già in essere.

Concludendo, si dovranno attendere i provvedimenti definitivi per poter individuare esattamente chi, come e quando potrà godere delle norme più favorevoli.

(Fonte “Il Sole 24 Ore”)